In occasione del Giorno della memoria, una rassegna dedicata al tema della Shoah con narrativa, saggistica e narrativa per ragazzi.

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Centro Novarese di Studi Letterari
Biblioteca Civica Carlo Negroni Novara


GIOVEDÌ 14 GENNAIO – ORE 18
LE PAROLE DA SALVARE
Sconfinamenti tra storia e letteratura a cura di Anna Cardano, a partire da La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles (Garzanti).

Sinossi:
Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale.
Quel motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua. E non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce. Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.
L’autrice:
Janet Skeslien Charles divide il suo tempo tra il Montana, dove è nata, e Parigi. Ha lavorato come responsabile degli eventi culturali della Biblioteca americana di Parigi.


GIOVEDÌ 21 GENNAIO – ORE 16
PRIMO ECCIDIO DI EBREI IN ITALIA: HOTEL MEINA 1943
Libroforum di Maria Adele Garavaglia su Hotel Meina di Marco Nozza (Il Saggiatore)

Sinossi:
Non pianure percorse da vagoni blindati o campi di sterminio dal nome feroce, ma cittadine del Lago Maggiore: Baveno, Stresa, Meina, Arona. Qui, nel settembre 1943, una colonia di ebrei sfollati dalle città lombarde assiste all’arrivo di una divisione di SS.
Marco Nozza racconta le reazioni di quegli uomini, fiduciosi di quella cittadinanza anagrafica italiana che li aveva umiliati, ma non violentati. Anche quando il lago comincia a restituire cadaveri, la vita sociale della colonia prosegue con cieca ostinazione, rifiutando di credere che la caccia ai civili sia la prima preoccupazione di soldati incalzati dalle forze alleate. E cinquantaquattro persone trovano la morte.
L’autore:
Marco Nozza si laurea in Lettere Moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1948. Per sei anni è professore di storia, insegnando al collegio di Celana.  Si fa notare scrivendo poesie e Andrea Spada lo chiama a lavorare come cronista a L’Eco di Bergamo nel 1954, dove rimarrà fino al 1962. In quell’anno pubblicò, assieme a Indro Montanelli, per Rizzoli una biografia di Giuseppe Garibaldi, diventata rapidamente un bestseller. Prosegue scrivendo il libro Mazzini Giuseppe contumace, altro libro di argomento storico. Dal 1962 al 1966 lavorerà a L’Europeo, facendo dapprima apprendistato nel grande giornale e successivamente realizzando le sue prime inchieste. In seguito arrivò al quotidiano Il Giorno, diretto da Italo Pietra, che non avrebbe più lasciato. Nel 1967 ha vinto il Premiolino e, nel 1973 il Premio Saint Vincent per il giornalismo. Dal suo libro Hotel Meina è stato ricavato nel 2007 il film omonimo di Carlo Lizzani, Hotel Meina.


GIOVEDÌ 28 GENNAIO – ORE 18
LA SHOAH RACCONTATA AI PIÙ GIOVANI
Antonio Ferrara presenta La guerra di Becky. L’Olocausto del lago Maggiore (Le rane), in dialogo con Elena Mastretta, in collaborazione con l’Istituto Storico Fornara.

         

 

Sinossi:
1943: per sfuggire ai bombardamenti su Milano, la piccola Becky e la sua famiglia si trasferiscono a Meina, sul lago Maggiore, dove il padre ha un albergo. Lì si sono rifugiate tante altre persone, tra cui molti ebrei fuggiti da Salonicco, e Becky fa subito amicizia con gli altri ragazzi, in particolare con Johnny, solare e ottimista. I giorni passano sereni e l’incubo della guerra sembra tramontato quando, l’8 settembre, la radio annuncia l’armistizio. Poco tempo dopo, però, un gruppo di soldati nazisti prende possesso dell’albergo, imprigionando Becky, la sua famiglia e gli altri ebrei in una stanza. È solo l’inizio di una terribile tragedia che segnerà per sempre il lago Maggiore: la prima strage di ebrei in Italia. Tratto da una storia vera.
L’autore:
Antonio Ferrara è nato a Portici, vicino a Napoli, e vive a Novara. Ha compiuto studi artistici e ha lavorato per sette anni presso una comunità alloggio per minori. Autore e illustratore, ha pubblicato libri per ragazzi con le maggiori case editrici italiane ed è impegnato da anni in progetti didattici di promozione alla lettura e dell’arte. Ha ricevuto diversi premi, tra i quali il «Premio Andersen», nel 2012 per il miglior libro oltre i 15 anni con Ero cattivo (San Paolo) e nel 2015 come illustratore. Nel 2017 è tra i vincitori del «Premio Letteratura Ragazzi» della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento con Il fiume è un campo di pallone (Bacchilega).

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