Bibliografia Letteraria Novarese

MASSIMO VAGGI

Quei giorni e quei luoghi gli sembrano così lontani. Troppo lontani. Stanno andandosene, o lui se ne sta andando, c’è un mare in mezzo a loro ed è un mare di cui non vede la fine.”
(Gli apostoli del ciabattino, PaginaUno)

Massimo Vaggi è nato a Domodossola il 31 marzo del 1957. Ha trascorso l’infanzia a Novara, dove i genitori si erano trasferiti per ragioni di lavoro del padre, impiegato.Dopo aver terminato in quella città gli studi superiori, coniugati con una forte impegno politico, al liceo classico Carlo Alberto, si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano.

Laureatosi con una tesi in diritto del lavoro all’età di 23 anni, si è trasferito a Bologna, dove ha iniziato a esercitare immediatamente la professione di avvocato in un studio legale che collaborava con la CGIL e il patronato INCA.

Dal settembre del 2017 è in pensione, dopo 37 anni di attività spesi nella ricerca della migliore tutela per i lavoratori. Sposato con due figli, nel 2003 ne ha adottato un terzo, di origine brasiliana.

Da allora si è occupato come volontario di adozione internazionale e cooperazione all’estero finalizzata alla prevenzione dell’abbandono per conto di NOVA, l’associazione di genitori adottivi che ha seguito la sua famiglia nel percorso di adozione, della quale è diventato prima responsabile dei progetti e successivamente, nel 2015, Presidente.

Bibliografia delle opere

La sua produzione letteraria inizia nel 1996, con la pubblicazione di Un silenzio perfetto (Pendragon), cui seguono Tu, musica divina (Interlinea, 1999), Delle onde e dell’aria (Mobydick, 2002), Al mare lontano(Pendragon, 2005). Sarajevo novantadue (PaginaUno, 2012), Gli apostoli del ciabattino (PaginaUno, 2016). L’ultima opera è Kinshasa – una storia di adozione (Interlinea, 2018). L’attenzione dell’autore è sempre rivolta a un’opera fortemente legata a temi sociali, seppure affrontati attraverso le vicende di personaggi che nel fluire della grande Storia trovano un posto solo per caso. Due suoi racconti compaiono nelle collettanee Sorci verdi (Alegre, 2011) e Lavoro vivo (Alegre, 2012). Inoltre è redattore, dalla sua fondazione nel 2009 ad opera di Stefano Tassinari, di una rivista di studi di letteratura sociale, pubblicata da Editori Riuniti con il titolo di “Letteraria” e successivamente da Alegre con quello di “Nuova Rivista Letteraria”.

Bibliografia della critica

Tra i giudizi sull’opera di Massimo Vaggi segnaliamo: «un ritmo lento, avvolgente, che incanta il lettore come una nenia» (Roberto Carnero, in “l’Unità”, 20 giugno 2005), «di grande forza lirica» (Alessandro Mura, in “La Nuova Ferrara”, 10 aprile 2005), «coinvolgente, vicina alla narrativa orale, ma con una raffinatezza solitamente estranea a quel genere letterario» (Stefano Tassinari, in “l’Unità”, 9 marzo 2005), «distacco e precisione» (Valerio Varesi, in “la Repubblica”, 29 marzo 2005). C’è chi ha ritenuto di dover parlare di «pagine straordinarie e insidiosissime» (Francesco Denti, in “Orizzonti”, n. 27). È stata sottolineata la capacità di «raccontare importanti pagina di storia analizzando le piccole cose del quotidiano» (Mazzoni) calandosi nel quotidiano con quel garbo «che resta nella memoria e ci rammenta che se si guardano i fatti degli uomini da lontano le differenze risultano sempre minime» (Haiko Caimi, in “Inkroci”, 2018).

Per utilizzi citare la fonte “Novara.Letteratura.it”
Per consultazione libri:
Biblioteca del Centro Novarese di Studi Letterari presso Biblioteca Civica Negroni, Novara

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